Metodo Di Bella, la lotta al cancro fa tappa a Milano
Pubblicato il 16/10/2010
Una terapia, falsata purtroppo da una sperimentazione di Stato concessa a furor di popolo, dal ministro della Sanità, dellepoca, Rosy Bindi, ma attuata, come ebbero modo poi di accertare i carabinieri dei Nas, senza rispettare affatto le indicazioni che il professore Luigi Di Bella aveva dato. «Ma ora registriamo sempre più consensi e riconoscimenti tangibili dalla comunità medica internazionale» afferma il dottor Giuseppe Di Bella, anchegli medico, che ha voluto raccogliere limportante eredità del padre.
Reduce dal terzo World Cancer Congress, a Singapore al quale è stato invitato a tenere una relazione applauditissima, Giuseppe di Bella aprirà sabato un convegno medico sulle terapie non invasive, allhotel Leonardo Da Vinci. Un grande momento, pare di capire, per Di Bella. «La notizia di oggi - conferma - è che per la prima volta lintero Metodo è stato pubblicato integralmente dalla Med-Line, la banca dati scientifica on line più autorevole. Ci sono le valutazioni delle basi scientifiche e i riscontri clinici rappresentati da 553 casi, fra 22 tipi più frequenti di tumore per i quali sono documentati una media di sopravvivenza e una qualità di vita nettamente migliori rispetto alle attuali terapie mediche dei tumori. Sono inoltre compresi diversi casi, che rappresentano un risultato inedito in oncologia, di guarigione stabile e completa di tumori maligni solidi senza intervento chirurgico, né chemio, né radioterapia, ma solo con Mdb».
Superato anche lesame di Singapore? «Ho accettato linvito a presentare personalmente i nostri risultati. Ma prima ho voluto mandare una relazione che è stata sottoposta alla verifica del comitato scientifico, formato da eminenti ricercatori, tra cui il premio Nobel Andrew Schally. La relazione è stata accettata, inserita nel programma del congresso, pubblicata agli atti dello stesso».
Ma dove vuole arrivare il Metodo Di Bella? «Il Mdb cerca di superare lelevata tossicità e la limitata efficacia delle attuali terapie valorizzando molecole biologiche di elevata efficacia e bassa tossicità oggi sottovalutate in oncoterapia. È stata documentato un generale miglioramento della qualità di vita, che in molti casi ha consentito anche la ripresa di attività lavorativa. In numerose neoplasie gravi, altamente aggressive si sono evidenziate sopravvivenze anche di anni e qualità i vita accettabile fino alla fine. In alcuni pazienti si sono documentate guarigioni stabili e definitive unicamente con il Metodo di mio padre. E questo ci fa capire che egli aveva imboccato la strada giusta».