Di Bella e il caso della vitamina A.
Pubblicato il 08/05/2006
L'articolo accompagnava un servizio dedicato a quella che è stata presentata come una grande scoperta dell'oncologo milanese, che mette in evidenza il ruolo anticancro della vitamina A. Somministrata su 2.800 donne nella forma di un retinoide analogo all'acido retinoico (il fenretinide, derivato della vitamina A) è riuscito a dimezzare la recidiva della malattia. Si è pure scoperto che il ruolo protettivo della sostanza dura per almeno 15 anni dopo la sua sospensione. Proprio mentre veniva bocciata la sperimentazione della multiterapia Di Bella, a novembre 1998, Veronesi annunciò nella trasmissione Elisir che "un giorno le donne avranno un'arma efficace per combattere il cancro: i retinoidi".
Di Bella, che su vitamina A ha addirittura fatto la tesi di laurea, ha sempre sottolineato il ruolo determinante in quasi tutti i tumori della vitamina A e dell'acido retinoico, che lui faceva preparare dai farmacisti in una soluzione di vitamina E assieme a betacarotene, altro precursore della vitamina A.
Da una ricerca nelle farmacie abbiamo scoperto che sono molti i medici modenesi (tra cui alcuni ginecologi) che prescrivono diffusamente la soluzione di retinoidi messa a punto da Di Bella, senza citarlo, dopo che hanno più volte registrato i benefici nei propri pazienti, anche in patologie non maligne.
E' grande il mistero che aleggia attorno alla prescrizione delle vitamine. La banca dati medico scientifica mondiale Medline straripa di pubblicazioni sull'attività antineoplastica di molte vitamine. Veronesi ha scritto ieri che "esistono sostanze che causano il cancro, perchè non dovrebbero esisterne altre, come sempre accade in natura, che svolgono un'azione opposta?".
Ma ora che si conoscono questi poteri "non c'è ragione di aspettare ad intervenire", ha scritto Veronesi. Che in qualche modo richiama Di Bella, il quale, attaccato dagli oncologi, il 17 luglio 1997 disse: "Prescrivo l'acido retinoico perchè me lo ha insegnato la scienza che serve a curare il cancro, non devo certo aspettare che me lo venga a dire una commissione politica mentre la gente muore".