Sanità: l’oncologo, il test del ‘97 su cura Di Bella era tutto in regola la testimonianza di Scanni, a capo della sperimentazione
Pubblicato il 16/11/2005
Le critiche ai test del '97, nei quali come ha riferito Di Bella «a 1.048 malati furono somministrati farmaci scaduti e acetone cancerogeno», ormai «è un tormentone», ha spiegato Scanni all'Adnkronos Salute.
«È stato svolto tutto nel modo più corretto - ha ripetuto — e lo dimostra il fatto che i risultati lombardi della sperimentazione sono del tutto sovrapponibili a quelli nazionali».
Al 1 giugno 1998, i test lombardi evidenziarono che su 333 pazienti valutabili per una risposta clinica obiettiva vi furono un caso di risposta parziale alla terapia (0,3%) e quattro casi di risposte minori (1,2%). In 111 casi (33,3%) non si verificò alcun cambiamento, in 168 (50,4%) il tumore progredì nella stessa sede e in 49 (14,7%) progredì in un’altra.
In 246 malati si osservarono effetti tossici di vario tipo: nausea e vomito (35%), diarrea (22%), tossicità epatica (9%), tossicità neurologica (11%), tossicità metabolica (6%) e tossicità ematologica (3%). In 25 pazienti si dovette sospendere la cura.