Storace torna a proporre la cura Di Bella. Gli oncologi: pazzesco.
Pubblicato il 05/05/2005
Sono passati otto anni. L'oncologia ha fatto passi da gigante ma niente nessuno studio ha rivalutato la somatostatina. E Storace ci riprova. In un'intervista a "Tempo Medico" - rivista specializzata di settore - l'ex governatore del Lazio ha annunciato la prossima creazione di un gruppo di lavoro per valutare l'opportunità di rimborso della cura a base di somatostatina.
Per Rosy Bindi «è una pessima partenza e una scelta irresponsabile, come dimostrano le prime reazioni dei medici e dei ricercatori».
Il presidente degli oncologi italiani (Aiom) Roberto Labianca ricorda come «le sperimentazioni condotte alcuni anni fa sulla cosiddetta terapia Di Bella, diedero risultati incontrovertibilmente negativi, dunque è auspicabile che ai malati vengano garantite cure efficaci».
«Se il principio che guida la scelta del ministro Storace è quello di dare una speranza ai malati, allora dovremo pagare anche i maghi», dice Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, alla dichiarazione del neoministro della Salute di valutare la richiesta di inserimento in fascia A (gratuita) della terapia Di Bella. «Mi auguro che le Regioni - ha detto Garattini - facciano sentire la loro voce per evitare conseguenze». «Sulla cosiddetta terapia Di Bella non esiste alcuna evidenza scientifica e dire che si vuole dare una speranza ai malati è fuorviante, perchè tutti vogliamo dare una speranza, ma questo non significa che il sistema sanitario nazionale, con i soldi di tutti i cittadini, debba pagare per una cura che non ha mostrato in alcun modo di guarire». Secondo Garattini, l'iniziativa di Storace rischia casomai di convincere alcuni malati a sottrarsi alle cure che, pur con tutti i limiti, risultano comunque più efficaci e in ogni caso si basano su evidenze scientifiche.