I risultati della sperimentazione «Di Bella» sono inattendibili e debbono essere rivisti.
Pubblicato il 11/03/2004
Il metodo non andava sperimentato in pazienti terminali chemioradiotrattati. Tranne rare eccezioni, furono arruolati pazienti con aspettativa di vita di tre mesi, chemio-radiotrattati. Nonostante ciò dopo due anni il 25% di quei pazienti era ancora in vita. Somministrazione per errore, accertata dai NAS e ammessa dal Ministero, di acetone (classificato cancerogeno dal WHO) fino a 850 mg/litro a tutti i pazienti in sperimentazione. Somministrazione di 4 dei sette farmaci del MDB prescritti dal Prof Di Bella. Somministrazione di farmaci scaduti a 1048 pazienti come dall'allegato verbale dei NAS, reperibile per esteso nella sezione «news legislative e legali» del sito www.metododibella.org dove si legge: «è emerso un dato preoccupante, se non addirittura sconcertante: 1048 flaconi di "soluzioni ai retinoidi", sono stati distribuiti oltre il termine massimo di tre mesi. Ciò verosimilmente comporta che 1048 pazienti abbiano assunto un farmaco potenzialmente imperfetto e non più possedente le caratteristiche terapeutiche iniziali, senza escludere che la degradazione e scomposizione dei principi attivi, possa produrre effetti collaterali gravi specialmente in soggetti sofferenti patologie neoplastiche. Ne consegue, quindi, che i risultati ottenuti dalla sperimentazione siano sicuramente inattendibili e che la stessa sperimentazione debba essere quantomeno rivista».
Altre 8 gravi cause d'invalidazione non sono riportate per limiti di spazio. Per queste gravi anomalie il Procuratore Aggiunto di Torino Dottor Guariniello, dopo due anni di indagini, aveva proceduto contro i responsabili della sperimentazione.
Numerose interrogazioni parlamentari hanno aspramente stigmatizzato come sospetta, e tempestiva la sottrazione d'indagine al dottor Guariniello, concomitante all'invio «dell'avviso della conclusione delle indagini», in pratica un rinvio a giudizio, ai responsabili della sperimentazione, con imputazioni che prevedevano anni di detenzione. In un'intervista a Repubblica, nel settembre 2000, sempre lo stesso Guariniello contestò, codice alla mano, la sottrazione d'indagine. Molti parlamentari stanno richiedendo una commissione d'inchiesta sulla sperimentazione.